Lo svantaggio più evidente risiede nell'ammortamento delle attività immateriali. I responsabili hanno quindi istituito una contabilità parallela o «sottostante», che non tiene conto degli effetti puramente contabili e non operativi legati alla fusione.
Evaporazione contabile
Calcolato su base pro forma, l'utile netto semestrale cumulato ammonta a 517,4 milioni di franchi, da confrontare con la somma di 595,9 milioni estrapolata dall'utile netto di 320,1 milioni pubblicato da Helvetia e da quello di 275,8 milioni presentato da Baloise, senza circonflesso. Il calo è dovuto in particolare a un ammortamento di 150,4 milioni su attività immateriali valutate a 3,4 miliardi.
Il margine di servizio contrattuale che misura il risultato atteso dai contratti raggiunge gli 8,9 miliardi di franchi, invece dei 9,3 miliardi presentati la scorsa estate.
Al 30 giugno scorso, l'avviamento («goodwill») ammontava a 4,7 miliardi, l'azienda presentava su base pro forma una valutazione di borsa di 13,9 miliardi di franchi e disponeva di attività combinate pari a 146,6 miliardi.
Helvetia al timone
Presentata come una fusione tra pari, l'operazione ha assunto formalmente le caratteristiche di un'acquisizione della Baloise da parte di Helvetia. Gli ex dirigenti dell'istituto sangallese hanno ereditato sei degli undici posti dirigenziali, tra cui quelli di direttore generale e direttore finanziario.
Con oltre due milioni di clienti in Svizzera, il nuovo gigante del settore impiega circa 1700 consulenti distribuiti in 150 sedi in tutto il Paese.
Il completamento del processo di fusione venerdì sera ha aperto la strada alla negoziazione dei nuovi titoli Helvetia Baloise, con il ticker HBAN, alla Borsa svizzera a partire da lunedì.
Obiettivi confermati
Sebbene rischi di frenare la performance immediata, l'aggregazione dovrebbe comunque dare i suoi frutti nel lungo periodo. I dirigenti prevedono infatti di realizzare risparmi annuali pari a 350 milioni di franchi in una data ancora da definire. Quattro quinti delle sinergie dovranno essere concretizzate entro il 2028, data in cui sarà stata contabilizzata la maggior parte dei 500-600 milioni di costi di integrazione previsti.
L'aggiunta delle capacità di Baloise dovrebbe inoltre aumentare di circa 220 milioni il flusso di cassa generato annualmente da Helvetia e alimentare così un aumento di un quinto della capacità del gruppo di versare dividendi entro il 2029. (awp/hzi/ps)
