Nonostante le critiche mosse durante la consultazione, il Consiglio federale aveva deciso di mantenere la maggiore imposizione: un approccio incomprensibile dal punto di vista finanziario e sociopolitico. La misura avrebbe indebolito la previdenza privata e, di conseguenza, il sistema dei tre pilastri. Inoltre, è inappropriata, in quanto la Confederazione ha un problema di spese e non di entrate. Su richiesta della sua Commissione delle finanze, il Consiglio degli Stati corregge ora la decisione errata del Consiglio federale.
Una decisione a favore del ceto medio e delle persone colpite da fatalità
La maggiore imposizione respinta avrebbe colpito soprattutto le persone che hanno provveduto autonomamente alla previdenza per la vecchiaia, i superstiti o l’invalidità. I prelievi di capitale dalla previdenza professionale e privata avrebbero comportato oneri aggiuntivi significativi, sia per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità, sia per il finanziamento di una casa di proprietà. La decisione del Consiglio degli Stati evita un inutile onere per il ceto medio e per le persone colpite da fatalità, le cui prestazioni previdenziali devono essere necessariamente versate sotto forma di capitale.
La fiducia nella previdenza rimane garantita
«La decisione del Consiglio degli Stati è un segnale importante per tutti coloro che, per decenni, hanno provveduto autonomamente alla propria sicurezza finanziaria futura. Disporre di condizioni quadro affidabili è fondamentale. Chi provvede alla propria previdenza deve poter confidare nel fatto che le regole non vengano modificate a posteriori a suo svantaggio. Il Consiglio degli Stati oggi ha dato prova di avere la necessaria lungimiranza a questo proposito», afferma Urs Arbter, direttore dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA.
Ora la responsabilità è nelle mani del Consiglio nazionale
Spetta adesso al Consiglio nazionale confermare la decisione del Consiglio degli Stati. Il consolidamento del bilancio della Confederazione deve avvenire mediante la definizione di priorità chiare e la disciplina in materia di spesa, non attraverso imposte più elevate e un indebolimento del secondo e terzo pilastro della nostra previdenza per la vecchiaia. (ASA/hzi/ps)
