«In Vallese, gli edifici sono coperti da assicurazioni private. La nostra quota sul mercato delle assicurazioni immobiliari è del 30%. Inoltre, la Mobiliare è particolarmente attiva al di fuori delle aree urbane. L'importo è quindi significativo», ha spiegato la direttrice generale in un'intervista al quotidiano Le Temps pubblicata domenica.
La frana del 28 maggio ha causato danni per un totale di 320 milioni di franchi svizzeri, la maggior parte dei quali (260 milioni) a edifici e beni personali, secondo una stima del Pool svizzero danni naturali. Si tratta della più grande catastrofe nella storia dei sinistri assicurativi privati da oltre 70 anni.
«Il Pool prevede di versare un anticipo pari al 75% della somma assicurata in caso di danno totale. Il restante 25% sarà versato in caso di ricostruzione o reinvestimento entro cinque anni in un immobile adibito allo stesso scopo e situato nel Vallese», spiega la signora Rodoni.
Per il Direttore generale, il meccanismo di solidarietà del Pool ha dimostrato la sua validità, «ma manca un grande rischio naturale: i terremoti. Includere nel Pool il rischio sismico, ampiamente sottovalutato, sarebbe facile da realizzare e non costerebbe molto di più».
A maggio, la Mobiliare ha ribadito il suo orientamento strategico «Advantage 2030», in particolare vendendo la sua filiale Trianon al Centre Patronal per concentrarsi sulle attività che sostengono direttamente il suo core business, ossia le assicurazioni e le pensioni in Svizzera.
«Tuttavia, siamo soddisfatti di due piattaforme», afferma Rodoni. La società di software gestionale Bexio e Swiss Marketplace Group, che ha annunciato l'intenzione di quotarsi in borsa. (awp/hzi/ps)